Sconfinare con

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Sconfinare con

Daniela Carrara e Gabriele Fettolini

03.10 – 02.11.2014, Sala Municipio Riva San Vitale

Partita dalla solida fermezza della scultura in bronzo e marmo, da anni Daniela Carrara è passata alla leggerezza e malleabilità di una ceramica dalle forme chiaramente organiche: esseri mono o pluricellulari, concrezioni biomorfe, strane presenze che riportano a un mondo ancestrale ed ibridato, non sai se terrestre o marino: dove organico ed inorganico, regno animale e vegetale ancora si mescolano e confondono, animati però da uno stesso principio vitale.
L’artista mette in scena la vita che pulsa, colta ai suoi livelli minimi ed iniziali, quindi potenzialmente infiniti per via della loro continua mutazione. Strutture che crescono, si espandono, prendono forme diverse, occupano gli spazi che trovano. Ce ne sono di agglutinanti e invasive, altre dalle forme solide e compatte, altre ancora leggere e respiranti, come fruscianti per un alito di vento o incurvate per un flusso d’acque.
Ciò che colpisce è la loro semplicità e bellezza: forme primarie di vita, morbide e sinuose, non aggressive, dai colori naturali a dipendenza delle diverse terre di cui sono fatte. Hanno un corpo trapassato da fori, come spugne porose, o con grandi cavità all’interno: ma quello non è il vuoto, è la parte necessaria e complementare del pieno. Portano dentro di sé il sapore della terra e di un tempo (oltre che di una tecnica) che viene da molto lontano, ma già preannunciano prossimi sviluppi futuri. Chi sa quali?

Critica,  Claudio Guarda / 2014